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Il travaso è un'attività che allena e perfeziona la motricità fine e consiste nel travasare con cura una sostanza, solida o liquida, da un recipiente all'altro con l'utilizzo o meno di strumenti come cucchiai, contagocce, pinzette, etc. Apparentemente semplice nell'esecuzione, esso racchiude una molteplicità di azioni successive che lo rendono forse una delle attività più complete per lo sviluppo e l’affinamento delle coordinazioni oculo-manuali, delle abilità senso-motorie e delle capacità intellettive.
Secondo la metodologia montessoriana, per eseguire un'attività è importante definire il metodo e attendere il contenuto dalla sua applicazione, ossia il risultato che il bambino consegue dall'esperienza; inoltre non bisogna avere preconcetti di sorta sull'eventuale esito dell'attività o sul bambino che sta svolgendo il proprio lavoro, potrebbero esserci delle sorprese!
I materiali usati per il travaso saranno ciotole, mestoli, cucchiai, vasetti, brocche, colini, imbuti, contagocce, etc. da abbinare a seconda della sostanza scelta per l’attività. Essi, a seconda dello scopo che si vuole raggiungere, dovranno essere disposti su di un vassoio, ricoperto da un tappetino, se il travaso è solido, o due spugnette (per asciugare eventuale acqua caduta) con i relativi piattini, se il travaso è liquido. Il vassoio, nel travaso montessoriano, materializza il concetto di ordine che permette poi su ampia scala di riconoscere e ricordare il collocamento degli oggetti nell'ambiente, di orientarsi in esso e possederlo in tutti i suoi particolari. I recipienti scelti sono fragili, perché l'oggetto cadendo si rompe e manda un messaggio al bambino, creandogli così uno stimolo al controllo della sua manualità e alla cura del materiale.
Il metodo montessoriano afferma che per impartire una lezione su una specifica attività, l'insegnante deve distinguere due tempi diversi: nel primo mette il bambino in comunicazione con il materiale insegnandone l'uso, nel secondo interviene indicando l'esatta nomenclatura delle cose usate, per facilitare così l'acquisizione di un linguaggio facile da stabilire.
Il travaso va eseguito seguendo dei criteri definiti sia dal punto di vista educativo che metodologico.
L'insegnante, la prima volta, presenterà il travaso ai bambini, provvedendo a disporre il materiale ludico-esercitativo su di un tavolo completamente sgombro, per mostrar loro come si usa, eseguendo lei stessa il travaso più volte.
Ci sono due tipi di errore che il bambino può commettere nell'esecuzione dell'attività: il primo è dato dal fatto che, essendo ancora immaturo per quel tipo di difficoltà, con tutta la sua buona volontà non riesca ad eseguirlo, il secondo è dato dalla mancanza di stimoli dell'attività stessa per il bambino, per cui si verificherà da parte sua un utilizzo errato del materiale ludico, dando origine a chiasso e dispersione di energie, azioni che lo allontanano dalla finalità preposta a quel tipo di attività. Questi tipi di errori sono in contrapposizione con il comune detto "sbagliando si impara", perché più a lungo dura l'errore più si allontana la possibilità di imparare: spetta all’insegnante, in entrambi i casi, tramite l’attenta osservazione dei singoli all’interno del gruppo classe, introdurre lo step di travaso precedente a quello proposto per sopperire all’errore del primo bambino e lo step successivo per sopperire a quello del secondo. Notare come l’intervento dell’adulto non sia correttivo “Ti faccio vedere come si fa”, ma è il bambino stesso che, lavorando da sé con i giusti strumenti, conquista la disciplina, che a sua volta stimola l’acquisizione dell’indipendenza nella vita pratica, dando così origine al progressivo sviluppo dell’intelligenza.